GIANLIVIO FASCIANO

MI PIACE RACCONTARE L'INDIVIDUO NELLO STATO, LA LIBERTÀ NELL'AUTORITÀ.

Io, Gianlivio. 
Leggo e scrivo perché 
di questo sono fatto.

Sono avvocato. 

La letteratura non si sottomette. Sarà per questo che sta bene con il diritto. Così scrivo di quello che c'è sotto, che sopravvive nei fatti e nella memoria perché è un modo di viverci dentro.

Sono avvocato. 

La letteratura non si sottomette. Sarà per questo che sta bene con il diritto. Così scrivo di quello che c'è sotto, che sopravvive nei fatti e nella memoria perché è un modo di viverci dentro.

MI CHIAMO
RUGGINE.

Il protagonista, un giovane picciotto della mafia di Caltanissetta, “nato per uccidere”, sceglie di cancellarsi: assume un nome falso, Pierre Rousseau, e si arruola nella Legione Straniera. Inizia così un viaggio estremo, dalle caserme di Marsiglia alle giungle della Guyana, ma il vero conflitto è dentro di lui.

Sin dall’infanzia e adolescenza, in una Sicilia cruda, Ruggine impara l’omertà e la violenza come unica legge. Nessun trauma, nessun pentimento: solo il bisogno di sopravvivere, di appartenere, di non sparire.

 

Tra poesia e brutalità, Mi chiamo Ruggine racconta la deriva di un uomo in lotta con il proprio nome, il proprio passato, e con il desiderio disperato di essere amato.
Un amore impossibile, per Susanna, prostituta veneta, è l’unica luce che attraversa il ferro arrugginito della sua vita. 

Mi chiamo Ruggine è un romanzo sulla necessità di salvarsi.

Oppure, salvare?

MI CHIAMO RUGGINE.

LA PROMESSA.

La Seconda guerra mondiale irrompe nella vita di Romolo come un vento improvviso che spazza via ogni certezza. Lui, che conosceva solo il passo lento delle vacche e il respiro dei pascoli, viene trascinato lontano dalla sua terra. A Trieste impara a sparare, diventa tiratore scelto, poi marconista. Scopre il mare, la disciplina, la paura. 

L’8 settembre lo sorprende come tanti altri: diserta, cambia nome, attraversa un Paese ferito, tra macerie, stazioni e campagne devastate. 

 

Non è un eroe, ma un uomo qualunque dentro una Storia troppo grande. Porta negli occhi la guerra e nel cuore la promessa silenziosa di restare vivo, anche quando tutto intorno sembra crollare.

LA PROMESSA.

LE  MIE
ORIGINI.
 
MOLISE: 
IL MIO PAESE
MASTROGIOVANNI.